Era il 26 ottobre 1996 quando partecipai alla mia prima esposizione canina in veste di commissario di ring.

Il gruppo cinofilo della mia città ricercava persone appassionate per l’organizzazione della seconda esposizione internazionale canina di Parma, ed io mi resi disponibile.

A casa avevo già 2 labrador, per questo chiesi alla segreteria di affiancare il giudice assegnato a questa razza.

Il giudice era la Signora Angela Ciceri; persona molto umana e gentile ; ricordo con quanto passione mi spiegava i pregi e difetti di ogni soggetto ed i suoi giudizi erano pieni di trasporto e calore; non so dire quanto fossero corretti (all’epoca ne capivo veramente poco di labrador) comunque raramente ho incontrato giudici con quella passione e cordialità.

Ci presi gusto ed in seguito partecipai sempre come commissario di ring a diverse esposizioni (circa 30 tra cui Europea di Genova e Mondiale di Milano) fino all’anno 2000.

In seguito il lavoro di segreteria lasciò il posto alla frequentazione delle expò in veste di espositore…

Questa premessa è dovuta per spiegare che un pochino so come funziona e come si è evoluto questo strano mondo delle esposizioni canine di bellezza.

In questi anni ho vissuto tutte le esperienze possibili sul campo; dalle vittorie alle delusioni, dalle emozioni del bordo ring a quelle dentro e so come funzionano/non funzionano le cose.

Molti mi chiedono il senso delle esposizioni canine di bellezza…Ebbene, non c’è nessuna “giustizia” in queste manifestazioni in cui un giudice è chiamato a dare un giudizio estetico su uno o più soggetti appartenenti ad una razza.

Capita infatti spessissimo che un cane giudicato per esempio primo eccellente il giorno prima, venga “cacciato fuori” con un pessimo giudizio il giorno dopo. A due giorni di distanza il cane e probabilmente le sue condizioni sono le stesse, invece il giudice e quindi il suo giudizio soggettivo è diverso. Abbastanza assurdo è vero, ma chi frequenta da tempo le esposizioni come me sa che tutto questo fa parte del gioco, liberi di accettare (e quindi partecipare) oppure no.

Diciamo anche che molto spesso complici delle vittorie sono l’esperienza (saper esporre bene un cane facilita il risultato anche di un soggetto mediocre), la fortuna, ed a volte purtroppo, la conoscenza personale del giudice.

E’ vero che un soggetto particolarmente dotato, con più o meno fatica, riuscirà magari a chiudere il campionato di bellezza, ma è anche vero che tantissimi soggetti meritevoli e forse ancor più belli dei “Campioni”, non riusciranno mai ad arrivare al traguardo.

Sicuramente le esposizioni non sono meritocratiche!

Bisogna dire che intorno al mondo delle esposizioni ci sono anche alcune cose positive; altrimenti saremmo tutti dei masochisti.

Premesso che noi frequentatori siamo dei grandi narcisisti, c’è una soddisfazione personale e oggettiva nel presentare un soggetto (meglio ancora se allevato da noi) che presenta tutte le caratteristiche della razza, che viene apprezzato dal giudice e che magari quel giorno, se coincidono i fattori elencati prima, raccoglie anche un risultato. E’ la soddisfazione che risulta dall’aver fatto un buon lavoro.

In esposizione c’è anche la possibilità di incontrare il “cane dei sogni”; tante volte mi è capitato di imbattermi in soggetti bellissimi che mi rubavano l’attenzione, che avrei utilizzato come stalloni. Oppure femmine bellissime di cui avrei portato a casa volentieri un eventuale cucciolo.

A mio parere il valore vero delle esposizioni sta nel confronto con il lavoro di altri allevatori, questo al di là delle classifiche, rendersi conto magari che stiamo andando nella direzione sbagliata e quindi avere l’umiltà di fare un passo indietro, tornare a casa e reimpostare il proprio progetto di allevamento, oppure renderci conto che stiamo andando nella giusta direzione e quindi siamo stimolati a procedere.

Senza il confronto con gli altri non si può andare avanti e questo sforzo lo dobbiamo fare per mantenere tutte le meravigliose caratteristiche della razza: questo è il SENSO delle esposizioni.

Un’altra caratteristica a mio parere positiva delle esposizioni è il legame che nasce con persone che hanno la tua stessa passione; a volte si creano tra “espositori” legami forti, collaborazioni e amicizie.

Altre volte i rapporti si limitano alla superficie; ti trovi nel luogo della gara, dopo aver fatto centinaia di km e ti “scontri” con i soliti volti conosciuti, con alcuni magari non hai mai scambiato una parola, al limite un timido “ciao”.

Ma tutto questo contribuisce a creare un ambiente particolare, quasi “protetto”, non sempre amichevole ma conosciuto e familiare.