DISPLASIA… NELLA TESTA!

Troppo spesso si associa la razza alla displasia come se questa fosse la caratteristica principale del Labrador. Quando mi telefonano per chiedere informazioni sui cuccioli la prima richiesta è se i cani sono esenti displasia….come se questa fosse l’unica cosa importante, la piaga che sta distruggendo la razza. Esistono malattie o tare comportamentali ben più gravi della displasia, altrettanto diffuse ma sottovalutate. Questo avviene perché c’è un allarmismo esagerato nei confronti di questa patologia.

Cos’è la displasia?

La displasia dell’anca è una patologia che interessa l’articolazione coxo-femorale caratterizzata dallo sviluppo alterato, dalla malformazione della testa del femore, che non si adatta bene alla cavità del bacino preposta a contenerla (acetabolo). Ne consegue l’usura e l’erosione delle cartilagini articolari con conseguente  instabilità, sublussazione ed a volte lussazione articolare. In seguito a queste condizioni può verificarsi l’insorgere di artrosi.
La displasia del gomito indica uno sviluppo anomalo dell’articolazione omero-radio-ulnare che può manifestarsi  con un processo di osteoartosi.

Ma dove sono tutti questi cani displasici zoppi?

Molto spesso la natura provvede e molti cani con gradi alta di displasia conducono una vita assolutamente normale. I cani che zoppicano per displasia sono la punta di un iceberg. Una mancanza di educazione cinofila estesa, fa credere che cani displasici, generino figli displasici, e che genitori sani diano cani sani. Tanti “allevatori” garantiscono cuccioli ed  affermano che i genitori  sono esenti displasia .

Tutto ciò da vita ad una disinformazione generale. Prima di tutto la displasia  è  una patologia dello sviluppo; detto ciò non si può garantire un cucciolo di 2 mesi. Seconda cosa esente displasia è differente da controllato per la displasia. I club di razza si sono autolimitati,  hanno  ammesso alla riproduzione i soggetti A,B,C, per quanto riguarda le anche e 0-BL- 1 per i gomiti (in Italia, per l’ENCI,  non c’è nessuna limitazione all’accoppiamento).  Questo vuol dire che già un soggetto A2 di anche non è esente displasia, ma ammesso alla riproduzione.

Se poi consideriamo che un cane A- 0/0, difficilmente avrà tutti i parenti stretti A-0/0 (fratelli, sorelle, genitori, nonni ecc…ecc…), ci rendiamo conto di quanto sia assurdo garantire un soggetto. Non è assolutamente provato scientificamente che genitori A diano soggetti più sani di genitori C. Si spera di ottenere soggetti sani accoppiando cani con valori bassi ma se bastasse questo la displasia sarebbe già stata sconfitta.

C’è poi da considerare che magari il soggetto C ha fratelli, genitori, nonni in maggioranza con valori bassi, viceversa l’A ha parenti displasici….la cosa si complica notevolmente! Dirò di più… forse non tutti sanno che esiste una semplice operazione chirurgica fatta sui cani di 4 o 5 mesi che permette di trasformare un cucciolone potenzialmente displasico in un adulto perfetto di anche. In questo caso si accoppiano cani “ritoccati”, geneticamente displasici, apparentemente perfetti. Questo è un problema che tocca tutti noi allevatori perché non sappiamo se lo stallone che scegliamo è stato sottoposto a queste manipolazioni.

Altra piaga sono i veterinari (alcuni, non tutti) “non professionisti”; cioè quelli che sottopongono i cani a lastre periodiche (ogni 2 mesi fino al compimento dell’anno) e disposti ad operare cuccioloni con lievissime displasie spaventando gli  incauti proprietari, prospettando qualità di vita pessime per i cani non sottoposti ad interventi preventivi.

La displasia sta diventando per loro un vero e proprio business. Tutto questo non vuol dire che bisogna fregarsene dei problemi genetici, chiaramente nessun allevatore serio accoppia cani displasici o con altre tare ma , a mio parere, bisogna spiegare il problema a chi decide di prendere un cucciolo di Labrador, spiegare che allevare non è questione di A+A o B+B…, Nessuno vuole allevare soggetti con dei problemi, a che scopo? La soddisfazione più grande per noi che alleviamo è veder crescere i nostri cuccioli forti, sani e belli!

LA RESPONSABILITà DELL’ALLEVATORE NEL PROBLEMA DISPLASIA

Partendo dal presupposto che nessuna linea di sangue è “pulita” da displasia, in quanto il pool genetico della razza è piuttosto limitato (se guardate nei pedigree dei vostri cani vedrete che gli antenati hanno tutti radici comuni), l’allevatore ha l’obbligo morale di fare tutto ciò che biologicamente può fare per evitare problemi. Visto che noi allevatori non siamo “DIO” e che i cani sono esseri viventi e come tali soggetti a problemi di salute, tutto ciò che possiamo fare è accoppiare cani sani ed eventualmente togliere dalla riproduzione cani che hanno generato problemi.

Tutto ciò evidentemente non basta quindi è necessario essere disponibili con i proprietari dei cani displasici per aiutarli in una corretta gestione (consigliando i professionisti,il cibo migliori ecc…).

Questa è la differenza tra comprare un cane in negozio o in allevamento; l’allevatore vi offre la sua esperienza data da anni di lavoro e di passione, non può darvi delle garanzie su un essere vivente di 2 mesi ma può darvi la garanzia della conoscenza…che non è poco!

COME RIDURRE I RISCHI DI DISPLASIA

I cuccioli di Labrador Retriever godono generalmente di buona salute ma, come tutti i cuccioli di razze di taglia medio – grande, possono essere soggetti a problemi di displasia. L’insorgenza eventuale di questa malattia è dovuta a tre diverse tipologie di fattori:
• genetici
• ambientali (intesi come movimento da permettere al cucciolo durante la sua crescita)
• alimentari (intesi come apporto nutrizionale da assicurare per una crescita corretta e bilanciata dell’organismo).

Mentre è compito dell’allevatore ridurre al minimo i rischi di ordine genetico  selezionando riproduttori che siano stati controllati ufficialmente e risultati abilitati alla riproduzione (gradi A; B; C per quanto riguarda le anche; 0, BL, 1per i gomiti) sarà compito del proprietario del cucciolo ridurre al minimo i rischi ambientali e alimentari. Le anche e i gomiti dei vostri cuccioli sono elementi molto delicati del loro organismo e vanno pertanto accuratamente protetti durante i primi 12 mesi di vita, cioè fino a quando il cucciolo non avrà calcificato la sua ossatura. Solo dopo questa prima fase di crescita, il cucciolone sarà libero di scorrazzare a suo piacere. Vediamo ora come i proprietari del cucciolo possano fattivamente adoperarsi per garantire al loro Labrador le migliori condizioni di crescita.

•  Sul piano dell’alimentazione, il cucciolo:

  1. Dovrà essere nutrito con mangimi di ottima marca  che gli garantiranno una nutrizione equilibrata e completa. Gli verrà data la quantità giusta di croccantini, valutata secondo la sua età, il suo peso e il suo metabolismo in modo che il cucciolo non si ritrovi mai né sottopeso, né soprattutto in sovrappeso. Pesarlo settimanalmente sarà sufficiente per controllare che la sua crescita sia regolare e armoniosa.
  2. In caso di mangimi premium Puppy o Puppy Large Breed dove tutto è ben dosato per il fabbisogno dei nostri cuccioli, compreso il calcio e le vitamine NON gli verranno somministrati integratori di calcio o di vitamina D anche se questa prassi è stata consuetudine fino a un decennio fa e se taluni veterinari la continuino a proporre ancora oggi. L’uso di calcio in particolare può determinare anomalie nella crescita dell’apparato scheletrico tali da condizionare negativamente lo sviluppo complessivo del cucciolo e creare i presupposti per un suo disequilibrio da adulto.

L’unica integrazione consentita è quella con condroprotettori.

• Per ridurre i rischi correlati ai cosiddetti fattori ambientali, il cucciolo:

Dovrà fare delle piccole passeggiate quotidiane o meglio, se possibile, delle piccole nuotate in modo da rafforzare la sua muscolatura la quale ha il compito importantissimo di dare una mano alle articolazioni nel sostenere il corpo.

Dovrà evitare soprattutto di fare movimenti bruschi o sbilanciati. Il concetto che non va mai dimenticato è che, quando cammina, tutto il peso del cucciolo si ripartisce correttamente sui 4 arti ma quando si muove in salita tutto il suo peso si distribuisce esclusivamente sulle anche e quando scende lo stesso avviene esclusivamente sui gomiti. In quel caso, anche e gomiti, sopportano quindi il doppio del peso per il quale sono dimensionati! Quando poi il cucciolo corre è come se il suo peso raddoppiasse, e in certe condizioni, secondo la velocità e la pendenza del terreno, può arrivare addirittura a triplicarsi !

Pertanto, ricordate che il vostro cucciolo:

  • NON dovrà né saltare su, né saltare giù. Attenzione ai muretti, alle poltrone e ai divani di casa, ai tronchi e ai dislivelli nelle passeggiate nei boschi, ecc. Per farlo salire o scendere dalla macchina, sarà sempre il caso di   prenderlo in braccio.
  • NON dovrà assolutamente salire o scendere le scale. Fino all’età di quattro mesi compiuti, lo si porterà su e giù in braccio e, quando il suo peso sarà tale da rendere la cosa più problematica, lo si farà scendere o salire molto adagio, con l’aiuto del guinzaglio che andrà tenuto corto.
  •  NON dovrà correre su pavimenti scivolosi (le mattonelle e i pavimenti in marmo lo sono, soprattutto quando sono bagnate o quando il cucciolo ha le zampe bagnate).
  • NON dovrà correre come un pazzo, soprattutto su prati in discesa, e quando correrà a velocità normale e su un terreno stabile e sicuro (senza buche), lo dovrà fare in ogni caso per pochissimo tempo.
  • NON dovrà correre nel buio perché potrebbe incontrare buche o traverse che rischia di non vedere in tempo per evitarle.
  • NON dovrà passeggiare né correre sulla sabbia (spiagge) o su dei sassi (letti di fiume, sponde di mare, laghi, etc.) dove il terreno instabile non gli permetterà di posare appiombo le sue arti causando un artrito che logorerà sue articolazioni.
  • NON dovrà mai giocare con cani più grossi di lui che rischiano di urtarlo in malo modo o “montarlo” (segno tipico di dominanza da parte del cane più grande): risparmierete così che le sue anche debbano sopportare il peso di un altro cane più pesante di lui.
  • NON dovrà essere tirato per le zampe o preso in braccio in malo modo.